sostanze fisiologicamente presenti nell’organismo umano, dotate di molteplici azioni biologiche, soprattutto di mediazione locale della risposta delle cellule a differenti stimoli. Le prostaglandine derivano dall’acido arachidonico, un acido grasso polinsaturo che costituisce insieme ad altre sostanze la componente fosfolipidica delle membrane cellulari. Sono noti svariati gruppi di prostaglandine, indicate dalla sigla PG seguita da lettere che vanno dalla A alla I (PGA, PGD, PGE ecc.). Fra i principali eventi fisiologici influenzati dalle prostaglandine vanno annoverati: l’aggregazione piastrinica; il mantenimento del bilancio elettrolitico; effetti protettivi nei riguardi delle mucose, in particolare quelle gastriche. Molto importante è l’azione delle prostaglandine sul meccanismo dell’infiammazione. Le prostaglandine infatti determinano l’ampiezza e la durata della reazione infiammatoria con la loro azione di regolazione locale dell’irrorazione sanguigna, di controllo della permeabilità vasale (da cui dipende la formazione di essudati) e di regolazione della chemiotassi macrofagica e leucocitaria. L’interferenza con il metabolismo delle prostaglandine è il principale meccanismo d’azione dei farmaci antinfiammatori (acido acetilsalicilico ecc.).