effetti nocivi sui tessuti viventi causati da radiazioni ionizzanti. In particolare, i nuclei delle cellule somatiche e di quelle gonadiche quando vengono attraversati da radiazioni ionizzanti subiscono gravi alterazioni. Le cellule somatiche danneggiate possono anche morire, altrimenti possono sopravvivere alterate senza trasmettere l’alterazione alla discendenza dell’individuo colpito; invece le cellule gonadiche, se sopravvivono alterate, possono trasmettere l’alterazione allo zigote e quindi alla generazione successiva a quella del soggetto colpito.
Meccanismo d’azione delle radiazioni ionizzanti
La catena di eventi che porta al danno cellulare ha inizio con l’impatto delle radiazioni ionizzanti in un tessuto; queste infatti portano con sé una scia di atomi e molecole ionizzate o eccitate e cedono man mano parte della propria energia. La cessione di energia per unità di percorso lungo il passaggio è detta trasferimento lineare di energia (LET, dall’inglese Linear Energy Transfer). All’aumentare del LET aumenta l’effetto letale delle radiazioni. L’acqua, come maggior costituente della cellula, gioca un ruolo di primo piano in questi eventi. La ionizzazione di una molecola di acqua produce radicali liberi (H+ e OH–) che hanno breve vita e sono molto reattivi. A seconda del LET della radiazione possono verificarsi due diverse reazioni: i radicali H+ e OH– si ricombinano a formare acqua (LET basso), oppure si ricombinano a formare idrogeno molecolare, molto reattivo, e perossido di idrogeno, cioè acqua ossigenata, prodotto molto ossidante.
Effetti somatici ed effetti genetici
Il danno cellulare si può manifestare con modalità diverse; la parte più radiosensibile è il nucleo, che contiene il materiale genetico. I principali effetti sulla cellula irradiata sono: arresto della crescita; inattivazione di enzimi; alterazione della secrezione di sostanze; rottura cromosomica; accoppiamenti cromosomici anomali; formazione di cellule giganti. L’effetto delle radiazioni varia poi considerevolmente da un organo all’altro e da un sistema all’altro. Le radiazioni possono provocare effetti somatici cronici che si manifestano a distanza di tempo dall’irradiazione e che consistono in: diminuzione della durata di vita, di difficile valutazione, perlopiù dovuta a leucemia o tumori ; invecchiamento precoce caratterizzato da fibrosi della pelle, del miocardio, polmonare o di altri tessuti, atrofie e difetti di sviluppo degli organi linfoidi, del midollo osseo e delle gonadi; atrofia e alterazioni di pigmentazione della pelle e dei capelli; leucemia e cancerogenesi sono comunque i principali e più provati effetti dell’esposizione a radiazioni. Le radiazioni ionizzanti possono indurre la comparsa di mutazioni genetiche, che comportano alterazioni del corredo cromosomico della prole degli individui sottoposti a irradiazione. Sulla base di una vasta mole di risultati sperimentali si è dedotto che qualsiasi dose di radiazioni, anche bassissima, può produrre mutazioni; il numero delle mutazioni è proporzionale alla dose ricevuta; a differenza del danno somatico, il danno al materiale genetico è cumulativo. A parità di dose, l’esposizione protratta a una irradiazione di bassa intensità produce lo stesso danno genetico di una irradiazione breve di elevata intensità.