raffreddore


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    (o coriza), stato infiammatorio della mucosa nasale, caratterizzato da bruciore alle narici, cefalea, scolo nasale, che può durare, in genere, quattro o cinque giorni. La causa di gran lunga più frequente è quella virale, ma esistono anche forme batteriche. Per il raffreddore da fieno o raffreddore allergico, vedi pollinosi. Il raffreddore può essere pericoloso nei lattanti, perché rende difficile la suzione compromettendo l’alimentazione; può associarsi a vomito e diarrea e infiammare gli organi vicini provocando complicazioni anche gravi (otiti, sinusiti, meningiti). La terapia comprende la somministrazione locale o per via generale di vasocostrittori e antistaminici per bloccare la secrezione nasale, ed eventualmente di antinfiammatori e febbrifughi (vedi anche rinite). La terapia erboristica del raffreddore si basa sull’impiego dell’echinacea (Echinacea purpurea, Echinacea angustifolia), una pianta originaria dell’America, proposta come antivirale naturale e immunostimolante. L’echinacea conterrebbe un antibiotico naturale (echinacoside) e inoltre una sostanza (echinaceina) in grado di contrastare l’azione dell’enzima ialuronidasi: quest’ultimo consente ai germi dai quali viene prodotto di aprirsi un varco nei tessuti e causare infezioni. L’estratto di echinacea sarebbe non solo in grado di stimolare la capacità dei macrofagi di distruggere i germi, ma anche di esercitare un’attività antivirale. Per questo gli erboristi sostengono che l’echinacea può determinare un miglioramento in stati patologici come il comune raffreddore e l’influenza e anche in altre malattie infettive.