sale


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    sostanza costituita da cloruro di sodio allo stato più o meno puro, cristallizzato, friabile, inodore, solubile nell’acqua, di sapore caratteristico, usato nella preparazione degli alimenti (sale comune). Il sale è estratto dalle miniere (salgemma) oppure raccolto nelle saline (sale di mare). È la principale fonte di sodio per l’organismo. In media vengono assunti 10-15 g di sale al giorno, per il 50% come aggiunta diretta agli alimenti, per il 30% nel pane e per il 20% in latte, formaggio, salumi, conserve. L’introduzione alimentare è indispensabile per compensare l’eliminazione del sodio per via urinaria, cutanea (col sudore) o digestiva (con le feci). Esistono in commercio sali dietetici con ridotto contenuto di sodio che vengono consigliati principalmente ai pazienti ipertesi. Infatti l’eccessivo consumo di sale può causare squilibri a carico dell’apparato cardiocircolatorio ed è stato messo in relazione alla genesi dell’ipertensione arteriosa. I sali marini iodati sono invece indicati nei casi di necessità di integrazione alimentare di iodio (struma tiroideo o gozzo endemico).