SARS


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    Sigla di Severe Acute Respiratory Syndrome, sindrome respiratoria acuta severa. Malattia  dell’apparato respiratorio apparsa per la prima volta il 26 febbraio 2003 ad Hanoi (Viet Nam). Si è poi diffusa con grande rapidità in Asia, Europa e Nord America, grazie alla sua elevata contagiosità, diventando un’emergenza sanitaria planetaria.

    In alcuni dei pazienti colpiti è stato individuato un coronavirus mai isolato in precedenza: secondo la maggior parte dei ricercatori questo virus sarebbe responsabile dell’insorgenza della SARS. La diagnosi viene effettuata in base alla sintomatologia.

    Il periodo di incubazione della malattia è di 2-7 giorni; Al termine di questa fase cominciano a manifestarsi i primi sintomi: febbre alta (>38°C), associata a brividi, cefalea e dolori muscolari. Dopo 3-7 giorni compaiono anche i sintomi respiratori: tosse secca, dispnea, ipossiemia. Nel 20-30% dei casi la fase polmonare è così grave da richiedere l’intubazione e la respirazione assistita. Nella maggior parte dei pazienti l’esame radiografico del torace mostra infiltrazioni focali precoci che evolvono in più generalizzate infiltrazioni interstiziali a macchie. Il tasso di mortalità della malattia è del 3% circa.

    Per curare la SARS si sono sperimentati trattamenti basati su farmaci antivirali (oseltamivir o ribavirin), su antibiotici e su steroidi somministrati in combinazione con antivirali e antimicrobici.