tessuto


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    complesso delle strutture cellulari che formano gli organi. Sulla base di criteri morfologici, embriologici e funzionali, si distinguono quattro gruppi fondamentali di tessuti: il tessuto connettivale, o trofomeccanico; il tessuto epiteliale, o di rivestimento; il tessuto muscolare, o contrattile; il tessuto nervoso.

     

    Tipi di tessuto

    I tessuti si differenziano durante lo sviluppo embrionale dai foglietti germinativi. I tessuti connettivali, o connettivi, sono caratterizzati dalla presenza di una sostanza (sostanza fondamentale) cementante tra le cellule che li costituiscono; sulla base della maggiore o minore presenza di questa sostanza intercellulare, sono distinti in tessuti di sostegno (tessuto connettivo propriamente detto, tessuto osseo, tessuto cartilagineo), nei quali essa risulta abbondante, e in tessuti cellulari (tessuto adiposo, tessuto coroide, tessuto endoteliale ecc.) a costituzione essenzialmente cellulare; sono classificabili come tessuti connettivali anche quelli con funzione esclusivamente trofica, quali il sangue e la linfa, detti anche tessuti circolanti. I tessuti epiteliali, o epiteli, sono caratterizzati dalla presenza di cellule in stretto contatto tra loro, dalla mancanza di vasi sanguiferi e di sostanza intercellulare; vengono distinti, secondo la loro disposizione e la forma degli elementi cellulari, in epiteli pavimentosi, cubici, cilindrici, prismatici, semplici, pluristratificati. Essi hanno essenzialmente funzione di rivestimento (ricoprono la superficie corporea e le cavità interne dell’organismo) o di secrezione (epiteli ghiandolari). Il tessuto muscolare è caratterizzato dalla capacità delle sue cellule di contrarsi. Il tessuto muscolare viene distinto in striato e liscio, in base alle caratteristiche morfologiche delle sue fibre, e in volontario e involontario, in base ai meccanismi di stimolazione nervosa. Il tessuto nervoso è specializzato per dare origine, propagare, ricevere impulsi elettrici con altissima velocità e minimo dispendio di energia.

     

    Durata dei tessuti

    Sulla base della durata della vita delle cellule loro costituenti, i tessuti possono essere classificati inoltre in tessuti a elementi labili, stabili e perenni. I primi, costituiti da cellule indifferenziate, dalla vita breve (da pochi giorni a qualche settimana), sono caratterizzati dalla capacità di rinnovare continuamente gli elementi cellulari morti; appartengono a tale tipo di tessuti gli epiteli di rivestimento e il sangue. I tessuti stabili (fra i quali i tessuti connettivi, il tessuto muscolare liscio, taluni epiteli ghiandolari) sono costituiti da cellule che, raggiunta la differenziazione al termine dell’accrescimento, cessano di moltiplicarsi, tendendo a conservarsi stabilmente; in caso di lesioni possono riacquistare però la capacità di riprodursi per riparare o sostituire la parte di tessuto morto. I tessuti perenni sono costituiti da cellule che si differenziano precocemente, durante lo sviluppo embrionale, crescendo poi soltanto di volume, ma non più di numero, nelle successive fasi dello sviluppo corporeo, incapaci quindi di sostituire gli elementi cellulari distrutti o danneggiati; sono perenni sia il tessuto nervoso sia il tessuto muscolare striato.