(o acido ascorbico), vitamina idrosolubile contenuta nella frutta e nelle verdure fresche: viene distrutta con la luce e con il calore. Gli alimenti più ricchi di vitamina C sono: agrumi (soprattutto la buccia), frutti selvatici (bacche, ribes, mirtilli), peperoni, prezzemolo, pomodori maturi, patate fresche, vegetali a foglie verdi. È indispensabile al mantenimento del buono stato delle ossa, dei denti e dei vasi sanguigni, alla formazione del collagene (proteina strutturale del tessuto connettivo); è inoltre un potente antiossidante (quindi viene spesso utilizzata come additivo alimentare). Un’altra funzione della vitamina C, che può essere sfruttata a livello terapeutico, è la sua capacità di aumentare l’assorbimento di ferro. A differenza di quanto si verifica per le altre vitamine idrosolubili, l’organismo può accumulare piccole riserve di vitamina C, per cui i sintomi di carenza si manifestano solo dopo circa quattro mesi di dieta completamente carente. La carenza provoca lo scorbuto. Il suo impiego clinico viene attuato nella cura e profilassi di stati carenziali, in casi di intossicazione, infezione, turbe della cicatrizzazione e durante la gravidanza. L’assunzione eccessiva può portare alla formazione di calcoli renali.
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