Whipple, morbo di

    rara malattia intestinale di causa sconosciuta, caratterizzata dalla presenza di malassorbimento con diarrea e steatorrea per atrofia dei villi del tenue, calo ponderale, dolori articolari, anemia, ipoalbuminemia, disturbi neurologici, iperpigmentazione cutanea, splenomegalia e linfoadenopatie periferiche. Colpisce (8 casi su 10) gli uomini in età compresa tra i 40 e i 50 anni. La malattia viene diagnosticata osservando la presenza di cellule schiumose ripiene di batteri nelle biopsie del digiuno. La prognosi è in genere sfavorevole, con decesso entro alcuni anni, anche se sono stati segnalati casi di lunghe sopravvivenze. La terapia di base si fonda sull’uso di antibiotici a largo spettro per almeno 12-18 mesi, associata nelle fasi iniziali a reidratazione e a supplementi nutritivi per via endovenosa; dopo la sospensione della terapia antibatterica, si possono verificare recidive, che talora regrediscono somministrando un ulteriore ciclo di chemioterapici.