complesso di tecniche miranti al raggiungimento del completo equilibrio dell’uomo nella sua totalità fisica e spirituale, codificato dal filosofo indiano Patanjali (secolo V a.C.). Le tecniche yoga tendono a un unico fine: l’integrazione della personalità ai livelli fisico, mentale e spirituale, con un «cammino» verso il distacco dalla materia e l’ascesa alla perfezione. L’approccio deve essere graduato e guidato, prestando attenzione a non forzare, non stancarsi, accettare il proprio limite, osservare le norme che regolano le «posizioni» (asana). Queste sono molto numerose; in una normale scuola yoga occidentale se ne praticano generalmente una ventina in tre anni di corso. Solo in seguito si proseguirà nell’approfondimento con l’aggiunta di altre tecniche più complesse e delicate; il pranayama (respirazione), i bandha e i mudras (contrazioni), la concentrazione, la meditazione. Il processo completo dello yoga comprende infatti otto stadi, o «passi», e può coinvolgere ogni aspetto della vita oppure essere limitato a una pratica salutare da compiersi a intervalli regolari. In campo medico le tecniche yoga hanno una documentata efficacia nella prevenzione e nella cura di numerosi disturbi: asma bronchiale, disturbi cardiovascolari, ulcera, coliti, gastriti, stati ansioso-depressivi, disturbi legati allo stress o a sovraffaticamento, esaurimenti nervosi, astenia, disturbi psicosomatici e psichici. Per ogni trattamento terapeutico deve essere studiata una procedura, che consiste in una sequenza di posizioni calibrata sul paziente, sulla sua età e sul tempo che ha a disposizione. Lo schema subisce continue modifiche nel corso della terapia, in relazione alla risposta del paziente e alla valutazione del maestro di yoga, in accordo con il medico che ha stabilito la terapia. Questa varia per lunghezza e intensità, e può venire interrotta o sostituita da una routine normale qualora i sintomi del disturbo scompaiano o si affievoliscano, o il paziente prenda coscienza della loro origine. Lo yoga terapeutico è essenzialmente un sistema di autocura: secondo la filosofia yoga, infatti, le malattie e i disturbi sono il risultato di cattive abitudini alimentari o di errori di vita. La cura deve quindi consistere nella correzione di tali errori da parte dell’individuo stesso. Nella maggior parte dei casi è sufficiente una serie di asana da praticare con costanza; talvolta è necessario l’abbinamento di una o più tecniche respiratorie o di altre tecniche particolari. Lo yoga terapeutico si prefigge anzitutto di ottenere che l’esercizio avvenga in condizione di massimo rilassamento muscolare indotto volontariamente. La salute dipende da due fattori vitali: uno è la flessibilità e la forza della spina dorsale, l’altro il funzionamento efficiente degli organi situati nella cavità toracico-addominale. In particolare la spina dorsale deve essere mantenuta flessibile ed elastica, perché la rigidità spinale causa malattie e vecchiaia. Ma la salute non dipende solo dal funzionamento fisico; le preoccupazioni, le tensioni, lo stress si riflettono sul corpo. Quando si è mentalmente tesi si è anche rigidi, non flessibili: allora è necessario rilassarsi.