La dieta per celiaci può fare male?

    DOMANDA

    Gentile Dottore,
    ho 39 anni e all’età di 22 feci gli esami ematochimici anticorpi+EMA ed essendo risultati positivi il mio medico consiglio’ di ripeterli e risultarono negativi. Da 4 anni avendo intrapreso la FIVET 7 tentativi di cui solo 1 con BETA positive a maggio 2012 in costanza di dieta per celiaci,ripeto le analisi continuamente e solo a gennaio 2012 sono risultati di nuovo positivi, poi ripetuti di nuovo negativi in parte così il ginecologo ed un gastroenterologo mi hanno messo a dieta per celiaci da febbraio 2012.
    Nel passato 2 aborti spontanei,una gravidanza extra uterina e una laparoscopia riuscita male con danneggiamento di entrambe le tube ed un ovaio.
    Da 2 anni soffro di AFTE (premetto che lo stress degli ultimi miei 8 anni è ai massimi livelli) e da 4 (dopo la laporoscopia) ho la lingua sempre bianca con anche i villi posteriori modificati e bianchi, il medico dice che è normale e di non guardarla, mah!La pancia gonfia ma dicono per via dei trattamenti ormonali, niente dissenteria e da 2 anni vitiligine sul volto.
    Fatte le analisi genetiche è risultato:Determinazione allelica su gel di AGAROSIO: presenti GENOTIPI DR4 E DQ8 LEGENDA “RISCHIO TRASCURABILE”.
    APLOTIPI DR4-DQA1*01:POSITIVO- DQA1*03:POSITIVO-DQB1*0302:POSITIVO-DRB1*04 POSITIVO.Ad agosto ho interrotto la dieta e sono tornate le afte per cui l’ho ripresa. Fare la dieta come la faccio io senza diagnosi certa e non per mia scelta (ma non sopporto le afte) può fare male?Confido in un Suo parere,grazie.

    RISPOSTA

    La dieta senza glutine, se correttamente eseguita, non può danneggiare l’intestino ,a parte la considerazione che i prodotti senza glutine sono a volte leggermente non equilibrati per il contenuto di alcuni nutrienti come i carboidrati e zuccheri (semplici) e quindi dal punto di vista metabolico generale il loro usato non può essere ‘a piacere’ , ma inseriti in uno in uno schema dietetico comunque equilibrato. Anche se i test genetici dichiarano un rischio trascurabile, la presenza di una celiachia non può essere esclusa in assoluto, visti anche alcuni referti del passato. La presenza delle afte ricorrenti e la sua ‘storia ginecologica’ danno propendere per una responsalità del glutine (se nondi celiachia franca, almeno di una ‘sensibilità al glutine’, una seconda forma di intolleranza alimentare) e comunque di un suo sistema immunitario ‘iperattivo’. Anche la vitiligo potrebbe essere inquadrato in questo schema!. Non devono essere escluse altre sostanze allergeniche (come i metalli- nichel?). Consiglio in pratica di seguire clinicamente – per 4-6 mesi una dieta senza glutine (ed eventuamente priva di alltre sotanze allergizzanti..) per verificare se i suoi molteplici disturbi cessano o si attenuano..è chiaro però che comunque un aiuto da parte di un gastroenterologo/allergologo può essere utile.

    Giacinto Miggiano

    Giacinto Miggiano

    ESPERTO IN BIOCHIMICA DELLA NUTRIZIONE. Professore di biochimica della nutrizione all’università Cattolica di Roma. Classe 1951, è specialista in gastroenterologia. Dal 1985 è professore di biochimica della nutrizione e di scienza dell’alimentazione nella facoltà di medicina dell’università Cattolica di Roma e direttore del Centro di ricerche in nutrizione umana del medesimo ateneo. È inoltre primario […]
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