DOMANDA
Gent.professoressa, Le scrivo per porLe un dubbio che ho per quanto riguarda l’alimentazione dei miei figli di 12 e 15 anni. Fin da piccoli hanno bevuto tutti i giorni il latte vaccino fresco e lo adorano così tanto che lo berrebbero a qualsiasi ora della giornata. Il mio pensiero va al prof. Veronesi che sconsiglia l’assunzione di carni rosse per prevenzione antitumorale. Vale la la stessa cosa anche per il latte che proviene comunque da bovini?
La ringrazio molto e la saluto cordialmente, E.P.
RISPOSTA
La ringrazio per la domanda originale e interessante. Il latte è un alimento con caratteristiche nettamente diverse da quelle della carne, a prescindere dal mammifero di provenienza. Inoltre quando si parla di carni rosse in relazione alla prevenzione dei tumori, non ci si riferisce solo alle carni bovine fresche, ma anche per esempio a salumi e insaccati. Dal punto di vista nutrizionale, la principale differenza tra latte e carni sta nella quota proteica percentuale, 3.5 per il latte contro circa 20 delli carni. E’ molto diverso anche il contenuto di grassi, che nel latte varia da 0.2 a un massimo di 3.5% per il latte intero, mentre nelle carni rosse il range può variare da un minimo del 5% per i tagli più magri fino addiritttura al 40% di certi insaccati suini, tra l’altro ricchissimi di sodio, il cui eccesso rappresenta un altro fattore di rischio. Questo solo per citare le differenze più eclatanti. Per riepilogare, il consumo quotidiano di latte fresco durante l’infanzia e l’adolescenza è fondamentale, soprattutto per consentire un’assunzione adeguata di calcio, minerale che durante la crescita è necessario in quote molto importanti al fine di garantire un opportuno sviluppo e consolidamento osseo, che sarà determinante per tutto il resto della vita.