DOMANDA
Egregio Professore, ho due figlie di 17 e 21 anni con diverse problematiche che ci hanno portato a scoprire che hanno la sindrome dell’ovaio policistico ed elevata resistenza insulinica. Sono normopeso, una 49 Kg e l’altra 52 Kg. Già avevamo un tipo di alimentazione sana, preferendo il biologico, pochi grassi, niente latticini ecc. Ora sia noi genitori che le ragazze siamo caduti in un grande sconforto. Come migliorare ulteriormente l’alimentazione? Carboidrati integrali? La socializzazione oggi avviene per la maggiore tramite incontri “gastronomici”: pizzata, aperitivi, feste.
Le mie ragazze non potranno più farlo?
Da quanto leggiamo il passaggio al diabete è inevitabile, ma non solo, ne risente anche l’apparato cardio circolatorio.
Siamo stati da due ginecologi: uno ci ha consigliato chiro-inositolo e l’altro mio-inositolo.
Per due ragazze magre quale forma è più adatta?
Gentile Professore, cosa ci può consigliare, se è genetico ci conferma che non esiste una cura?
Grazie per la cortese attenzione. Cordiali saluti.
Anna
RISPOSTA
Gentilissimo, mi scuso molto del ritardo con cui le rispondo ma vi è stato un disguido nella trasmissione del quesito.
La prima cosa che mi sento di dirle è di non “cadere nello sconforto” per i problemi alimentari della sindrome dell’ovaio policistico (PCOS). Da quel che mi riferisce state facendo tutto quello che si può fare e non è il caso di rovinarsi la vita per controllare l’alimentazione. Il rischio è di sviluppare un disturbo del comportamento alimentare. La PCOS è una condizione di resistenza all’insulina per cui è bene non salire di peso, limitare gli zuccheri a rapido assorbimento e limitare i grassi di origine animale. Ma la regola è limitare, non abolire del tutto e, soprattutto, stare sereni. I cibi integrali, se graditi, sono utili, così come è utile il movimento. In casi particolari si può utilizzare la metformina, ma questa è una decisione che prende l’endocrinologo.
Non esiti a contattarmi, qualora avesse ancora bisogno di chiarimenti.
Cordiali saluti
Dott. Carlo Bruno Giorda