Non riesco a dimagrire

    DOMANDA

    Gentile dottoressa, ho 37 anni, faccio una vita normale (lavoro di ufficio e due/tre volte a settimana un’ora di aereobica) e seguo un’alimentazione piuttosto naturale e bilanciata (ogni tanto cedo ai dolci ma quasi mai mi “abboffo”). ho attraversato un periodo piuttosto difficile durante il quale sono ingrassata cinque/sei chili: ora che il mio ritmo di vita è tornato normale non riesco assolutamente a dimagrarire neanche un etto, nonostante abbia ridotto al minimo dolci e condimenti, e ridotto notevolemente i carboidrati. le analisi del sangue evidenziano tutti valori nella norma. Secondo lei è opportuno fare il test delle intolleranze alimentari? Ne ho sentito parlare come causa di lentezza del metabolismo: aggiungo che spesso accuso una forte sensazione di stanchezza.
    Mi sono già rivolta ad una dietologa la quale però, dopo avermi prescritto, senza effettuare alcuna indagine di laboratorio, una dieta da 1300 calorie al giorno e dopo aver constatato che dopo un mese avevo perso solo 700 grammi, ha attribuito il mancato risultato ai miei sgarri, per la verità molto contenuti.
    Grazie mille per la disponibilità

    RISPOSTA

    Gentile Signora, sebbene sia difficile risponderle con le scarse informazioni che mi fornisce (non conosco peso, altezza, abitudini alimentari…), provo a darle almeno qualche spunto di riflessione. Se il suo obiettivo è quello di eliminare quei cinque-sei chili accumulati di recente, direi che aver perso 7 etti in 1 mese è tutt’altro che un pessimo risultato! Per inciso, il primo controllo dopo la prescrizione di una dieta serve proprio allo specialista per “tarare” al meglio la terapia, ovvero per modificarla laddove sia necessario, rendendola sempre più personalizzata al paziente in questione e funzionale agli obiettivi previsti e condivisi. In sostanza non interpreto il risultato che lei ha ottenuto a 1 mese come un fallimento, anzi, semmai solo come un primo passo verso il traguardo. Tenga presente inoltre che quando il dimagramento avviene più lentamente sono maggiori le probabilità che venga mantenuto nel tempo, ovvero che una volta interrotta la dieta non si riacquistino subito i chili persi. Quindi le consiglierei di riprendere il discorso interrotto con la specialista che l’aveva in cura. Fatto salvo che ovviamente non conosco il tipo di dieta che le ha prescritto e dunque non posso esprimere un parere circostanziato in merito. A proposito delle intolleranze, se lei si riferisce alla miriade di test “in commercio” (perchè di commercio si tratta), le consiglio vivamente di lasciar perdere. E nel caso in cui sospettasse di avere reazioni avverse agli alimenti la strada corretta per la diagnosi sarebbe quella di parlarne con il suo curante che potrà valutare se indirizzarla o meno presso un ambulatorio di allergologia per le opportune e validate indagini del caso. Infine le consiglio, compatibilmente al suo stato di salute, di incrementare l’attività fisica giornaliera, l’unico modo certo e sano per accelerare il metabolismo.

    Patrizia Bollo

    Dietista, Professore a contratto dell’Università degli Studi di Milano, dove insegna “Comportamento alimentare delle popolazioni” presso il Dipartimento di Bioscienze, nello stesso ateneo conduce anche seminari di cucina dietetica. Ha lavorato presso ospedali e aziende sanitarie, occupandosi di nutrizione clinica e prevenzione. Autrice di molti testi divulgativi di dietetica applicata. Esercita come libero professionista a […]
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