Corea di huntington

    DOMANDA

    Gentilissimo dottor Squitieri, prima di tutto la ringrazio per la vostra disponibilità e per la vostra professionalità. Vorrei chiedervi, in molti siti internet si parla di un futuro migliore per chi erediterà la corea di h. E molte ditte farmaceutiche si stanno impegnando sempre di più per aiutare queste persone bisognose. Molti farmaci sperimentali ed in via di utilizzo, ma attualmente che farmaci abbiamo a disposizione, a cosa servono e che effetto sui pazienti? Riusciranno i futuri malati a vedere il bicchiere mezzo pieno? Avranno la possibilità di avere una vita quasi autonoma? Vi ringrazio per il Vostro impegno che mi sta tanto al cuore, il mio interesse e dettato dal bisogno di sapere per aiutare nel mio piccolo il prossimo. Cordialità Pasquale

    RISPOSTA

    Gent. Pasquale,
    Il futuro si presenta certamente più sereno per le famiglie che hanno malati di Huntington. Le sperimentazioni in corso e programmate nel breve sono promettenti e, già a partire da quest’anno, sono attesi risultati su alcuni farmaci. Attualmente la buona pratica clinica, quando applicata, gia’ oggi è in grado di garantire accettabili prospettive di buona qualità di vita. Esistono molti farmaci utili che, se non utilizzati per reprimere ostinatamente i movimenti involontari, come purtroppo spesso accade, si rivelano molto vantaggiosi. La ringrazio per le sue parole e mi scuso per il ritardo della risposta.
    Ferdinando Squitieri

    Ferdinando Squitieri

    Ferdinando Squitieri

    ESPERTO DI MALATTIA DI HUNTINGTON e delle malattie correlate come sindromi rare da disordini del movimento ed atassie spinocerebellari. Nato nel 1961, laureato in medicina nel 1985, specializzato in Neurologia nel 1989, ha concluso il dottorato di ricerca in neurobiologia applicata nel 1994. E’ stato visiting researcher presso il Dipartimento di Genetica Medica dell’Università della British […]
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