Glicemia e stress: correlazione?

    Pubblicato il: 7 Aprile 2021 Aggiornato il: 7 Aprile 2021

    DOMANDA

    Buongiorno e grazie innanzitutto per il prezioso servizio.
    Ho 38 anni e godo di buona salute, fisico atletico e buone performance sportive.
    Espongo il mio problema: come detto pratico sport a livello agonistico (corsa, bici, scialpinismo, ero un calciatore semi-professionista) e ho voluto fare un check up completo con ecocardio e test da sforzo (che ripeto ogni anno) + analisi del sangue (l’ultima nel 2015). Valori tutti nella norma con trigliceridi sotto i 90 e hdl sopra gli 80 (ldl 97), urina limpida e tutti i parametri a posto.
    Purtroppo con mia sorpresa la glicemia è alta: 115 a digiuno (avevo cenato circa 15 ore prima). Il dato mi è sembrato molto strano considerando il mio regime dietetico (molte fibre, verdure, legumi, carne bianca o pesce, pasta e riso prevalentemente integrali in porzioni moderate e calibrate rispetto all’attività fisica, caffè 2 o 3 con poco o niente zucchero, yogurt prevalentemente magro, dolci pochi, frutta ma non troppa) e l’attività fisica praticata in modo assiduo.
    Data la mia ipocondria (purtroppo soffro di una base ansiosa che però non pregiudica fortunatamente la mia vita sociale) mi sono fatto prestare un glucometro da mio suocero diabetico che ho precedentemente testato in farmacia e, pur consapevole che i dati non sono precisissimi, ho provato ad usarlo per qualche giorno.
    Appena sveglio la glicemia era sempre sui 70-75, raramente 80, così come a 2-3 ore dai pasti. Su consiglio del medico, a cui spiego che non ho nessuno in famiglia con lo stesso problema faccio l’esame della glicata, ripetendo contestualmente glicemia e analizzando anche insulinemia a digiuno.
    Per fare un confronto mi porto dietro il glucometro (testato in farmacia, i dati collimavano nonostante sia consapevole che non sia uno strumento diagnostico) e provo a misurare la glicemia subito prima dell’esame, quando ormai però ero in preda all’ansia da esame (peggio che prima di una performance sportiva: battito accelerato, agitazione, adrenalina, tensione…). Ebbene se la mattina in situazione di relativa tranquillità alle 7 la glicemia era a 74 (misurata 3 volte nell’arco di 30 minuti: 74, 72, 73), alle ore 8:30-9 (in stato di agitazione) prima delle analisi si è portata a 100. Ed infatti l’esame ha dato ancora una volta glicemia alta: 112…glicata 5.5 (37) e insulina piuttosto bassa con 2.37.
    Ora vi chiedo, visto che tutte le mattine che me la misuro la glicemia da rilevazione con glucometro è fra 70 e 80, così come anche a 2 h dai pasti (qui verso gli 85/90) e che nei momenti di stress si alza immancabilmente determinando iperglicemia, è possibile che fra i due parametri (adrenalina, stress da una parte e glicemia dall’altra) ci sia nel mio caso una relazione di natura causale?
    In caso contrario mi troverei in difficoltà perchè zuccheri ne assumo già pochini, non saprei cosa tagliare o modificare nel mio regime dietetico…
    La ringrazio davvero molto per l’attenzione e per l’eventuale risposta.

    Francesco

    RISPOSTA

    Gentile lettore,

    le do un primo importantissimo consiglio: NON misuri più la glicemia. E’ assolutamente inutile e nevrotizzante. Le consiglio inoltre di alimentarsi normalmente senza restrizione di amidi.

    Al massimo riduca (ma non abolisca del tutto) gli zuccheri. L’unico suo obiettivo per il futuro è non salire di peso.

    Gli ormoni dello stress, cortisolo e adrenalina, aumentano la glicemia ma è più probabile che lei abbia un IFG (alterata glicemia a digiuno), una condizione (NON è una malattia) che evidenzia come il suo pancreas sia meno efficiente a ridurre la glicemia a digiuno.

    Non deve fare nessuna terapia, la dieta che fa va benissimo, e continui ad essere attivo fisicamente.

    Non esiti a contattarmi qualora avesse ancora bisogno di chiarimenti.

    Con i migliori saluti

    Dott. Carlo B Giorda

    Carlo Bruno Giorda

    Carlo Bruno Giorda

    Direttore della struttura complessa di malattie metaboliche e diabetologia dell’ospedale Maggiore di Chieri, Asl 5 di Torino. Nato a Torino nel 1955, si è laureato in medicina nel 1980 per poi specializzarsi in medicina del lavoro nel 1984 e in endocrinologia nel 1991. Autore di oltre cento pubblicazioni sul diabete e sulle malattie metaboliche è […]
    Invia una domanda