Il latte a lunga conservazione viene “riciclato”?

    Pubblicato il: 12 Febbraio 2012 Aggiornato il: 12 Febbraio 2012

    DOMANDA

    Gentile dottoressa Manzi,
    mi è giunta una voce tramite passaparola di amiche, secondo cui il latte a lunga conservazione presenta sul fondo della confezione una numerazione 12345, che indica quante volte il latte invenduto è stato reso alle aziende per essere sottoposto a ulteriori trattamenti e poi rimesso in commercio. Lei mi può confermare la veridicità di questa voce? Inoltre mi chiedevo, se bere latte a lunga conservazione parzialmente scremato può portare a una predisposizione alle intolleranze, o se sia preferibile bere latte fresco perchè sottoposto a minori trattamenti.
    La ringrazio per l’attenzione,
    Carmen

    RISPOSTA

    Gentile Carmen, la voce secondo cui il latte a lunga confermazione può essere “riciclato” è infondata. I numeri sotto le confezioni di latte indicano il numero del dosatore della macchina di confezionamento! E’ una bufala messa in circolazione da anni, ma smentita.
    Il latte a lunga conservazione non predispone alle intolleranze, anzi dovrebbe essere leggermente più digeribile in quanto parte del lattosio si scinde in glucosio e galattosio. Infine i contenuti di vitamine del latte sono pressocchè uguali nel latte fresco e in quello a lunga conservazione in quanto i trattamenti termici del latte UHT sono a temperature più alte ma per un tempo estremamente ridotto (pochi secondi).
    Un caro saluto
    Chiara

    Chiara Manzi

    Chiara Manzi

    Direttore Scientifico di Art joins Nutrition Academy, l’Accademia Europea di Nutrizione Culinaria (www.cucinaevolution.it) e Presidente dell’Associazione per la sicurezza nutrizionale in cucina. Nata nel 1970, si è laureata in nutrizione umana e dietetica all’Università di Navarra in Spagna. È docente di nutrizione al master di medicina estetica dell’Università di Roma Tor Vergata e autrice del […]
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