DOMANDA
Buongiorno,
sono una ragazza di 26 anni,ho problemi di insonnia da quando sono nata. Ho difficoltà ad addormentarmi, continui risvegli e mi sveglio precocemente,anche il sabato o la domenica che una volta sveglia non riesco più ad addormentarmi. Prima di coricarmi prendo dalle 20 alle 40 gocce di xanax, ma ho provato anche lexotan,trittico,tavor senza nessun beneficio. Ieri sono stata dimessa dal centro del sonno del San Raffaele di Milano, dopo 5 giorni di ricovero per insonnia persistente e sospetta sindrome di gambe senza riposo. Dopo i dovuti esami la diagnosi è stata che non c’è nessun problema neurologico e dagli esami risulta che dormirei anche bene 7/8 ore a notte con una percentuale oltre il 90%. Ma quello che più mi rende perplessa è il fatto che io in questi giorni di ricovero ho avuto la sensazione contraria, continui risvegli e non sento che il sonno sia buono e ristoratore, anzi la mattina mi sveglio con una stanchezza quasi cronica, come se fossi stata investita da un camion. E’ questo il paradosso, mi hanno detto che dormo benissimo, allora perché per me la percezione è nettamente diversa? Allora mi sono informata un po’ e ho scoperto di questa “insonnia paradossa” e i sintomi sono quelli che esattamente provo io. Secondo lei devo cercare delle risposte in altri campi? Informarmi sulla stanchezza cronica? La terapia che mi è stata assegnata una volta dimessa è stato il consiglio di seguire una terapia cognitivo-comportamentale,può davvero aiutarmi?
Grazie
RISPOSTA
Gentile Aurora,
la sua possibile “insonnia paradossa” o “soggettiva” è per definizione un’insonnia in cui la discrepanza tra la percezione soggettiva del problema di sonno e le evidenze oggettive del disturbo di sonno corrispondono poco. Ciò non significa che il problema di sonno non sussista, ma suggerisce che l’aspetto soggettivo del disturbo di insonnia sia molto rilevante. Prima di pensare alla sindrome della fatica cronica, visto che lei prova problemi di insonnia con difficoltà di inizio e mantenimento del sonno da quando era piccola e non li ha mai risolti con la terapia farmacologica, mi pare un buon consiglio quello di seguire una terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia per la quale peraltro il centro del sonno del San Raffaele di Milano è un polo di eccellenza. La terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia, come le avranno già indicato, è un trattamento non farmacologico di provata efficacia per tutte le insonnie croniche, in cui il disturbo del sonno è in primo piano, di cui plausibilmente l’insonnia che la riguarda e che riferisce appare far parte.