DOMANDA
Buongiorno Dottoressa Bollo, avrei bisogno di un consiglio da un esperto come lei in campo di diete. In breve le racconto la storia di mia madre: una signora di 75 anni, con un’altezza di 1.52 e con un peso di 78kg, ipertesa. In questi ultimi 10 anni, ha avuto vari problemi fisici, alcuni dovuti alla sua “tenera” età (come osteoporosi, problemi di circolazione sanguigna), altri per via di una vita sedentaria causata da un periodo di depressione iniziato dopo il suo pensionamento durato circa due anni. Durante questo periodo ha assunto psicofarmaci che le hanno risolto (più o meno) il problema psichico causando, però, un aumento di peso. Non saprei dirle se l’aumento di peso è stato così grave da considerarla una persona obesa, ma quello che più preoccupa è che successivamente ha avuto una trombosi alle gambe che, in seguito, le ha provocato un collasso polmonare. Continua a vivere una vita sedentaria, ha difficoltà a camminare perchè si stanca presto e le manca il fiato, prende molte medicine e in cucina non si risparmia sull’olio e sale…. Il medico di famiglia le ha ordinato di mettersi a dieta per la terza volta (le prime due volte ha mollato dopo due settimane)e lei si è convinta, ma vorrebbe trascorrere anche un mese in un centro che curi nello specifico questo tipo di problema per stare lontana da tutte le distrazioni che ha in famiglia. Secondo lei è una giusta soluzione? Se si, conosce centri specializzati nella prov. di Milano! Grazie mille. Lia
RISPOSTA
Gentile Signora, comprendo la sua preoccupazione e la complessità del quadro di sua mamma. Temo però che, qualora anche individuaste un centro idoneo alle vostre esigenze, nel momento in cui la mamma tornasse in famiglia il rischio di riprendere le precedenti errate abitudini alimentari sarebbe molto alto. E lo sarebbe per chiunque, ma per una persona anziana, con consuetudini consolidate da sempre, forse ancor di più. A mio parere sarebbe preferibile che sua mamma seguisse una dieta sotto la costante supervisione di un professionista qualificato, ma rimanendo nel suo ambiente di vita e all’interno della sua famiglia, in modo da modificare gradualmente il suo stile di vita, così da raggiungere lentamente piccoli traguardi e integrarli nella sua routine senza dover affrontare radicali e controproducenti sconvolgimenti di abitudini.