quale beta bloccante nel diabete

    Pubblicato il: 19 Giugno 2019 Aggiornato il: 24 Giugno 2019

    DOMANDA

    Gentile professore Giorda,

    scrivo per mia madre (anno di nascita, 1956).
    Ha una sindrome metabolica: prediabete con glucosio a 109, ipo HDL 31,8 , iperuricemia acido urico 8,4 e ipertensione di grado lieve.
    E in terapia con Micardis, Nebilox, da una settimana con Fulcosupra per trigliceridi alti.

    Chiedo due consigli:

    I beta bloccanti sembrano peggiorare l’insulina, ma lo studio Gemini conferma che il Carvedilolo non ha peggiorato il profilo glicometabolico. Vorrei sapere se è consigliabile proseguire con il nebivololo o passare al carvedilolo ?

    Per ridurre il glucosio, nella SM è più efficace il Telmisartan o il Losartan (studio Life) che ha prescritto recentemente il medico dopo che l’ acido urico si è alzato ?
    (sembra che il Lortaan riduce maggiormente la glicemia e l’ iperuricemia)

    Grazie.

    RISPOSTA

    Gentilissimo,

    l’impatto che i betabloccanti hanno sulla secrezione insulinica è reale ma è, sul piano pratico, trascurabile. Il Carvedilolo, come suggerisce lei, sarebbe una scelta ottima ma essendo già in uso il nebivololo non c’è ragione di cambiare. Le differenze di azione Telmisartan e Losartan sono davvero poco rilevanti e non meritano cambi di terapia. Lascerei il Losartan che ha molti studi a suo favore e che controlla, in parte, l’uricemia elevata.

    Non esiti a contattarmi qualora avesse ancora bisogno di chiarimenti.

    Cordiali saluti

    Dott. Carlo B Giorda

    Carlo Bruno Giorda

    Carlo Bruno Giorda

    Direttore della struttura complessa di malattie metaboliche e diabetologia dell’ospedale Maggiore di Chieri, Asl 5 di Torino. Nato a Torino nel 1955, si è laureato in medicina nel 1980 per poi specializzarsi in medicina del lavoro nel 1984 e in endocrinologia nel 1991. Autore di oltre cento pubblicazioni sul diabete e sulle malattie metaboliche è […]
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