storia clinica caso nefro/urologico

    DOMANDA

    Salve mi chiamo Paolo, intanto ringrazio in anticipo per una possibile risposta.
    Le presento la mia storia clinica:
    -anno 2007-2008 presentazione di ematuria nelle urine per ben tre volte nel giro di pochi mesi curate con ciproxin 500mg a seguito di visita dal medico curante, con esami colturali delle urine con antibiogramma inizialmente negativi e poi positivi alla Escherichia Coli!!!
    Esami del sangue per screening della creatinina,Ves,PCR,Ana,Ena,Anti-DNA,Anca,immunocomplessi
    circolanti,C3,C4 con valori creatinina a 1,6 e pluropositività immunologica(ANA e pANCA).
    Dopo terapia steroidea(deltacortene)i parametri sono rientrati nella norma,quindi la funzione renale regolare!!!
    Uno dei problemi che mi chiedo è il seguente: E’ possibile che una cistite curata male, abbia causato anche l’infezione delle vie urinarie alte??
    Conseguentemente ho avuto anche batteri nelle vie seminali(prostata),sempre con Escherichia Coli, morganella morganii sp.morganii,enterococcus faecalis(gruppo D),che a seguito di terapie antibiotiche se ne andavano via a singhiozzo, legandomi ad una prostatite cronica!!!Ho fatto tantissimi esami, ecografie addominali complete,esame cistologico delle urine,cistocopia uretrale tutti negativi!!!
    A proposito nell’anno corrente dopo un periodo di silenzio, si sono ripresentati due episodi di ematuria nelle urine curati nuovamente con ciproxin 500mg
    Come posso porre fine a questa patologia che mi persegue da un’po’ di anni sia nelle vie urinarie che seminali??

    RISPOSTA

    Gentile lettore
    La risposta alla prima domanda è sì, una infezione batterica importante dalle basse vie urinarie può per via ascendente diffondere alle alte vie urinarie.
    l’ematuria poi è sintomo che può essere causato da tante patologie urologiche e nefrologiche e si studia con la citologia urinaria,urotc,cistoscopia ecc., tutti esami che le sono stati prescritti e che sono risultati negativi. infine veniamo alla prostatite cronica insorta su prostatite acuta batterica. La storia naturale di questa patologia è data propio dalla frequenza delle recidive che si possono manifestare nel tempo. Di solito la guarigione è lenta (ci vuole molta pazienza ) progressivamente gli intervalli di benessere si allungano fino alla guarigione. E’ utile in questi casi fare delle terapie antibiotiche mirate su batteri ben identificati e antibiogrammi specifici. La terapia antibiotica mirata deve essere assunta per un congruo periodo di tempo che è in media di due settimane. Nella pratica oggi sempre più spesso si riscontrano batteri resistenti alle terapie antibiotiche e pertanto non sono consigliabili terapie senza il supporto di un antibiogramma delle urine, dello sperma e talvolta del secreto uretrale.
    Un cordiale Saluto
    Prof.Fabio Manferrari

    Fabio Manferrari

    Fabio Manferrari

    Ricercatore presso il dipartimento di scienze chirurgiche specialistiche e anestesiologiche, unità operativa di urologia Martorana, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna. Nato a Bologna nel 1959, si è laureato in medicina nel 1984 e si è specializzato in urologia nel 1989. I suoi studi sono dedicati alle tecniche di diagnostica in urologia e allo sviluppo […]
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