tracoma


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    grave forma di infezione della congiuntiva e della cornea (cheratocongiuntivite) ad andamento cronico, causata da un batterio gram-negativo trasmesso da mosche o per trasferimento diretto attraverso mani e panni infetti. I paesi più colpiti sono quelli a clima subtropicale, nonché i paesi indigenti del bacino del Mediterraneo. Quando le condizioni igieniche delle popolazioni sono scadenti, pur essendo poco contagioso il tracoma trova il modo di diffondersi con maggiore facilità. Generalmente il tracoma esordisce come una congiuntivite follicolare, la cui sintomatologia è quasi nulla; in seguito i follicoli si ingrossano, così che la congiuntivite si cronicizza e dà luogo a lacrimazione, abbagliamento, annebbiamento. Questa è la fase di maggiore contagiosità. La fase successiva è quella cicatriziale, in cui si hanno alterazioni delle palpebre, con adesioni e retrazioni come entropion, ectropion, trichiasi, e della secrezione lacrimale, che comportano un danno alla cornea (xeroftalmo). L’esito più grave è la comparsa di un’opacità della cornea, che provoca cecità. La terapia si basa sull’uso tempestivo di pomate antibiotiche. I casi più gravi, perlopiù dovuti alla trascuratezza dei soggetti ammalati, necessitano di una terapia chirurgica e talora impongono il trapianto della cornea, una volta che l’infezione sia stata dominata.