Mio marito (51 anni) soffriva di forti dolori a spalle, collo e schiena, accusava spesso mal di testa e formicolii alle mani, dopo vari esami e consulti nel maggio 2005 si è sottoposto ad intervento chirurgico “approccio anteriore al rachide cervicale, discectomia microchirurgica C6-C7”. A luglio dello sorso anno i sintomi si sono ripresentati in forma lieve e una risonanza magnetica ha evidenziato quanto segue: “quadro variato e peggiorato rispetto a risonanza eseguita nel 2005. In particolare, in corrispondenza dei dischi C2-C6, sono presenti osteofiti marginali che improntano lo spazio subaracnoideo anteriore in sede mediana. In C2-C3 e C3-C4 concomitano piccole ernie discali molli, rispettivamente mediana e paramediana dx. La osteofitosi C5-C6, che è la più voluminosa, si estende sino alla sede preforaminale, bilateralmente ma in particolare a dx. Inapprezzabile il disco C6-C7, in esiti di discectomia anamnesticamente segnalata. Il midollo spinale non presenta tuttora alterazioni del segnale compatibili con sofferenza tissutale”. Consigliato da medico si è sottoposto ad una serie di sedute di fisioterapia che non hanno assolutamente migliorato la situazione, anzi ora i dolori si sono acutizzati e sono iniziati anche i formicolii alle mani. Dovrà di nuovo sottoporsi ad intervento? Non ci sono soluzioni alternative che possono alleviare il dolore e risolvere il problema dell’ernia senza ricorrere all’intervento? Inoltre, si può fare prevenzione?
Grazie Cristina
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