Gentile dottore,
le scrivo per cercare di soddisfare una mia curiosità.
Spesse volte sento parlare di scompenso cardiaco causato da una dilatazione eccessiva del cuore. Ecco, dai miei studi precedenti posso spiegare questa cosa con la legge di Starling. Senza entrare troppo nel dettaglio, questa la legge ci dice che quanto più il cuore si dilata tanto più aumenta la forza di contrazione, fino ad un valore massimo, oltre il quale la forza diminuisce. Per cui è facile dedurre che in un paziente iperteso, ad esempio, il cuore compensi le resistenze periferiche con una dilatazione ventricolare fino ad un limite massimo, superato il quale si ha scompenso.
Ecco, volevo però sapere se la dilatazione cardiaca (e quindi poi lo scompenso) è dovuta solo ad un adattamento attivo del cuore ad uno stress, oppure è possibile che il cuore si slarghi passivamente e irreversibilmente quando è costantemente messo sotto sforzo?
Spero di aver posto in modo chiaro il mio quesito e la ringrazio anticipatamente per la risposta.
Andrea
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