Gent.ma prof.ssa, ho mio padre in cura presso l’ospedale S.Martino di Genova per un linfoma non Hodkin a piccoli linfociti B periferici coesistente con una leucemia linfatica cronica. E’ inoltre portatore di androgene Australia.
Nel corso del mese di aprile 2011 ha iniziato chemio secondo lo schema Fluderabina+Endoxan+Rituximab. Dopo il primo ciclo di terapia durato 6 mesi, ha effettuato PET TAC dal quale è emerso che i linfonodi preesistente non si erano sostanzialmente nè ridotti ne’ aumentati.
Gli esami del sangue, invece, hanno evidenziato, sia nel corso della terapia che una volta terminata, un miglioramento, specie dei globuli bianchi (passati da 27 ante terapia a 5 ad oggi), mentre permane la piastrinopenia, già presente prima dell’inizio della terapia (oggi valore piastrine= 41).
In considerazione della splenomegalia già preesistente all’inizio della terapia (milza cm 20), pensa sia necessario effettuare intervento di splenoctomia, in modo da poter eventualmente seguire un protocollo chemioterapico più aggressivo?? E’ rischioso effettuare tale intervento in presenza del valore di piastrine suindicato (41)? Fiducioso in un Suo riscontro alla presente, Le porgo distinti saluti,
Salve dott. Sono un ragazzo di 43 anni è sono stato affetto da LNH follicolare.…
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Gent.le Dottore Sono un uomo di 68 anni alcuni gg dopo la vaccinazione covid ho…
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